Il rito del matrimonio Cattolico
Il Rito per la celebrazione del Matrimonio è cambiato nel 1969 subito dopo il Concilio Vaticano II con l'approvazione
di Papa Paolo VI.
Venti anni dopo (nel 1990) viene pubblicata una seconda edizione su speciale mandato di Papa Giovanni Paolo II.
Successivamente il testo, edito in lingua latina, è stato tradotto e adattato nelle varie lingue. Ogni differente adattamento
accoglie usi e costumi dei vari paesi del mondo (tutti vagliati e approvati dagli organi competenti).
Nell'adattamento alla lingua italiana si è voluto seguire, oltre al testo di base, la Familiaris consortio di Giovanni Paolo II
(1981), il Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia (1993) e le riflessioni e le osservazioni degli organismi
competenti e dei fedeli, raccolte in circa trent'anni di esperienza celebrativa del sacramento del Matrimonio (a partire dal 1969).
Il nuovo testo, che con la pubblicazione (28 novembre 2004) è divenuto in Italia obbligatorio, propone una varietà di
forme che viene incontro alla diversità delle situazioni e delle esigenze degli sposi, ed esclude pertanto il ricorso ad altri testi ed
espressioni.
SIGNIFICATO DEL MATRIMONIO CRISTIANO:
L'unione coniugale è un valore universale dell'umanità e costituisce il fondamento della famiglia, cellula originaria
della società. Deriva dalla volontà di Dio Creatore e da Lui riceve benedizione e santità.
Gesù Cristo ha elevato il Matrimonio a sacramento; ne ha fatto il simbolo reale che contiene e manifesta la sua unione
con la Chiesa. Il Signore crocifisso santifica i credenti come coppia, comunica agli sposi lo Spirito Santo per renderli capaci di
amarsi l'un l'altro con amore di donazione che sia un riflesso del suo sacrificio pasquale e della comunione trinitaria.
La coppia e la famiglia diventano immagine viva della Chiesa e partecipano della sua fecondità. Attraverso la testimonianza di un
amore oblativo, fedele, indissolubile e fecondo, accolgono e trasmettono in modo peculiare e insostituibile il dono della salvezza che
viene da Cristo.
Il Matrimonio è costituito dal patto coniugale, ossia dal consenso irrevocabile con il quale i due sposi liberamente e
scambievolmente si donano e si ricevono. Questa unione esige la piena fedeltà dei coniugi come pure l'unità indissolubile del vincolo.
Il Matrimonio e l'amore coniugale sono ordinati, per la loro stessa natura, alla procreazione e all'educazione dei figli.
L'intima comunione di vita e di amore, per cui i coniugi «non sono più due ma una sola carne», è stata stabilita dal Dio
creatore, costituita con proprie leggi e dotata di quella benedizione, la sola che neanche la pena del peccato originale ha mai cancellato.
Il vero intento dell'amore coniugale e il senso globale della vita familiare, senza dimenticare gli altri fini del Matrimonio,
tendono a far sì che i coniugi cristiani siano disposti, con fortezza d'animo, a cooperare con l'amore del Creatore e Salvatore che,
per il loro tramite, di giorno in giorno espande e arricchisce la sua famiglia. Confidando perciò nella divina Provvidenza e coltivando lo
spirito di sacrificio, glorificano il Creatore e tendono insieme alla perfezione in Cristo, mentre esercitano generosamente il compito di
procreare con responsabilità umana e cristiana.
Per un'adeguata preparazione al Matrimonio occorre un congruo periodo. I pastori accoglieranno i fidanzati in
primo luogo per ridestare e alimentare la loro fede: il sacramento del Matrimonio infatti suppone e richiede la fede.
Qualora i fidanzati apertamente ed espressamente affermino di respingere ciò che la Chiesa intende quando si celebra il Matrimonio
di battezzati, non è lecito al pastore d'anime ammetterli alla celebrazione.
I MOMENTI DEL RITO:
Non tutti i giorni dell'anno è possibile celebrare un matrimonio cattolico.
È sconsigliato celebrarlo durante la Settimana Santa, ma è assolutamente vietato il Venerdì Santo e il Sabato Santo.
La cerimonia si svolge generalmente durante una messa nuziale, non priva di momenti emozionanti e suggestivi tra i quali è possibile
indicare senz'altro le fasi essenziali:
Memoria del battesimo: è necessario fare memoria del battesimo perché da esso nasce e prende vigore l'impegno di vivere
fedeli nell'amore.
Le Sacre Scritture: Altro momento molto significativo della celebrazione nuziale è quello dedicato alla lettura delle Sacre
Scritture da concordare preventivamente con il celebrante scegliendo tra i brani della Bibbia e del Vangelo suggeriti dal Rito. Dedicheremo
presto una intera pagina a questo argomento per aiutarvi nella scelta.
Liturgia del matrimonio: il sacerdote chiede il solenne consenso agli sposi; gli sposi, quindi, recitano a turno (prima Lui, poi
Lei) una delle formule previste. Il sacerdote, stendendo la mano sulle mani unite degli sposi, chiede al Signore di confermare il consenso
manifestato davanti alla Chiesa e di ricolmarli della sua benedizione. Aggiungendo: "L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce".
Benedizione e scambio degli anelli nuziali: il sacerdote benedice le fedi nuziali e gli sposi se le scambiano pronunciando la
formula tradizionale: "N., ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".
Benedizione degli sposi: il sacerdote invita i presenti a pregare per la nuova famiglia appena formata e tenendo stese le mani
sugli sposi invoca la benedizione del Signore.