Appunti e spunti di una Wedding Planner 2020

L'alfabeto dei tessuti

alfabeto dei tessuti

A seguito del nostro Spunto del mese di giugno abbiamo avuto tante richieste di ampliare l’elenco della descrizione dei tessuti utilizzabili per l’abito da sposa.
Da qui l’idea di proporvi una guida seguendo l’alfabeto per descrivere in modo più ampio tessuti e caratteristiche delle numerose stoffe e quindi fare un po’ di luce per aiutarvi nella scelta del tessuto per creare l’abito dei vostri sogni.

Ricordandovi che nella scelta dovete considerare le vostre forme, la stagione, il tema gli accessori e soprattutto il vostro gusto:

A-jour:
è una tipologia di ricamo traforato che chiude gli orli dei tessuti.

Batista (o battista):
tessuto ad armatura tesa molto fine, quasi trasparente, prodotto con filati sottili e realizzato in lino.

Bisso:
fibra tessile di origine animale originaria del Mediterraneo e molto in voga nell’antichità. È simile alla seta naturale ed è ottenuta dai filamenti da una specie di molluschi marini.

Broccato:
tessuto operato e piuttosto corposo con disegni colorati ottenuti grazie a trame discontinue. Grazie alla sua peculiare lavorazione veniva utilizzato per vestire re e nobili. Semplicemente perfetto come abito da sposa invernale.

Cady:
tessuto ad armatura tesa o raso, lana, seta, cotone o raion viscosa. È leggero e di mano ruvida, con una caduta eccellente. La lavorazione è consigliata alla sole sarte esperte poiché molto scivoloso.

Canneté:
tessuto di cotone o seta pesante lavorato a coste sottili in rilievo. Può essere di seta, lino o cotone ed è utilizzato soprattutto come nastro di finitura.

Chiffon:
leggero, trasparente e leggermente increspato, è uno dei tessuti più utilizzati per confezionare eleganti abiti da sposa, soprattutto per matrimoni primaverili o estivi. Lo trovate in seta, cotone e fibre sintetiche.

Crêpe:
non è un vero e proprio tessuto, ma un effetto con cui presentare il tessuto stesso, ossia ondulato o increspato, proprio come suggerisce la parola. Tra i crêpe più belli e usati c'è il Georgette, tessuto fine ed elegante.

Dégradé:
come suggerisce il nome di derivazione francese, si tratta di una sfumatura del tessuto che va da toni più chiari a più scuri.

Dévoré:
vuol dire letteralmente “divorato”. È un tipo di stampa tessile creato appositamente per creare alternanze di trasparenze più o meno intense.

Duchesse:
si tratta di una particolare lavorazione del raso di seta. Le caratteristiche che lo distinguono è innanzitutto la lucentezza: si tratta infatti di un tessuto molto liscio e lucido, in grado di donare un’eleganza molto particolare.

Gabardine (o gabardina):
tessuto filato pettinato in diagonale di un certo peso, spesso impermeabilizzato.

Gazar:
tessuto solitamente di seta o lana, ad armatura semplice. Contraddistinto per la caratteristica morbidezza e freschezza, grazie alla trama rigida che lo compone rende possibile mantenere la forma in cui viene modellato.

Goffrato:
increspatura della superficie con decorazioni in rilievo.

Imprimé:
stampa sui tessuti.

Jacquard:
lavorazione intrecciata con fili di diversi colori.

Lamé (o lamellato):
tessuto realizzato con fili di seta o di lana intrecciati con fili metallici dorati o argentati (o con materiale sintetico leggero e lucente), che lo rendono rigido e brillante.

Macramé:
da non confondere con il pizzo o il ricamo, è un merletto realizzato a mano composto da intrecci e nodi che formano disegni alla base.

Matelassé (o tessuto martellato):
particolare tipo di tessuto con cui si crea a macchina un effetto di leggera imbottitura operando opportunamente nella legatura delle trame. È eseguito su raso come su lana.

Mikado:
rientra senza dubbio tra i tessuti più corposi e densi. È realizzato con filati di seta, si sposa benissimo con tutti i modelli che richiedono un tessuto rigido e compatto.

Moiré:
tessuto cui è stato conferito un aspetto particolare chiamato marezzatura che simula le venature del legno, producendo l’effetto cangiante caratteristico dei broccati e delle sete antiche.

Nacré:
tessuto madreperlaceo di grande eleganza che crea sorprendenti effetti cangianti.

Organza:
tessuto molto leggero che può essere realizzato sia con il filato di seta che di cotone come altre fibre artificiali. Perfetto per i matrimoni d'estate, può presentarsi con l’effetto liscio o stropicciato.

Pizzo:
gli abiti da sposa in pizzo sono tra i più amati in tutte le varianti: Chantilly, Macramé, di Bruxelles, a tombolo, ecc. Utilizzato sia per interi abiti che per piccoli inserti o ornamenti.

Raso:
i punti della trama sono quasi impercettibili, e può essere sia in seta che in cotone. Il satin rappresenta una delle varianti del raso più diffusa nel mondo tessile. Ideale da abbinare a scarpe eleganti con tacco per un’entrata magistrale.

Seta:
leggera, morbida, elegante, sottile, abbastanza elastica e piuttosto resistente allo strappo. Rappresenta la più nobile delle fibre tessili ed è utilizzata per realizzare tessuti pregiati.

Shantung:
è una filatura di seta di origine cinese assai rara e pregiata, caratterizzata da una grande irregolarità e arricchita da grumi, fiammature, bottoni e nodi.

Taffetà:
: si distingue dagli altri tessuti grazie alla sua struttura molto serrata e rigida.

Tulle:
il suo nome proviene dalla città che gli diede origine. Molto utilizzato come velo o per personalizzare l’abito della sposa, a volte viene utilizzato anche come tessuto per il vestito. La caratteristica che lo distingue è la leggerezza grazie alla sua rete particolarmente fitta.

Velluto:
tessuto con riflessi cangianti che presenta una peluria corta, fitta e morbida che lo rende estremamente gradevole al tatto e alla vista.

Voile:
tessuto trasparente molto leggero di seta, lana, cotone o lino, perfetto d’estate da abbinare a dei sandali gioiello.

Noi ce l’abbiamo messa tutta! Anzi tutte…
Se poi nonostante l’alfabeto vi resta l’indecisione, perché l’emozione porta sempre indecisione ed incertezza, contattateci che noi di Spiccavolo saremo lieti di esservi di appoggio e supporto

settembre 2020

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